giovedì 17 maggio 2018

L'impresa impossibile di Deadpool 2

Deadpool torna al cinema e riesce nell'impresa impossibile di superare, ancora, le aspettative.


Segue una recensione senza spoiler - leggibile anche per chi ancora non ha visto al cinema Deadpool 2




Un passo indietro


Nel 2015 lo studio della 20th Century Fox ha toccato il fondo nel suo reparto cinecomics. Al cinema è un disastro di critica e pubblico il reboot dei Fantastici Quattro che non ripaga nemmeno dell'investimento e, nell'era d'oro per i film tratti da fumetti, si rivela un flop clamoroso.

A questo punto i vertici, della 20th Century Fox, capiscono che è il momento di rischiare il tutto per tutto, di passare il limite, di essere sfrontati e di dare carta bianca agli autori (il regista di Fantastic Four disse che molte scelte gli furono imposte dagli studios). Affidano quindi la scrittura di un nuovo personaggio a Rhett Reese e Paul Wernick ovvero i due sceneggiatori che avevano creato una chicca chiamata Benvenuti a Zombieland (film del 2009). Gli danno carta bianca e quindi decidono di seguire l'impronta del fumetto di Deadpool, mercenario chiacchierone dal cuore buono.
I punti focali di Deadpool fumetto sono: parolacce, violenza e rottura della quarta dimensione. Gli autori li hanno presi appieno e hanno riempito il film di scene splatter, di allusioni sessuali, violenza e parolacce. Il film è arrivato nei cinema vietato ai minori di 14 anni e il pubblico adulto ha apprezzato la scelta. Deadpool, infatti, è stato un successo mondiale al pari di un ottimo film del Marvel Cinematic Universe e senza avere la fascia di pubblico dei più piccoli.

Deadpool non ha rivoluzionato il mondo dei film tratti da fumetti ma ha puntualizzato che si possono fare film intelligenti, ben costruiti, a basso budget che conquistano il pubblico. Deadpool ha rappresentato senza dubbio una ventata di novità nel genere. Non potevano quindi non annunciare il secondo capitolo...


Oggi

Ma perché vi ho annoiato con una introduzione così lunga? 
Perché quella ventata di novità e quel successo sembravano davvero irripetibili. 

Invece, la squadra di sceneggiatori, ai quali viene anche accreditato Ryan Reynolds, riesce a mantenere la base che ha stupito tutti e a superarsi in quasi ogni aspetto.
Più sangue, più chiacchiere, più battute, più azione, molta più azione e molti più personaggi ne fanno un film superiore al primo e ancora più unico nel suo genere. 
Tutto l'incipit è un piccolo capolavoro fino alla scena dopo i titoli di coda originale geniale, divertente. I riferimenti ai fumetti, al mondo geek e al cinema in generale sono tantissimi. Tra battute e scene iconiche ce n'è quasi sempre uno.

Le chiacchiere
Una delle cose che noterete, vedendo il film, a proposito delle battute (intese come linee di dialogo) è che spesso sono troppe, e talvolta non vi faranno ridere. Quest'aspetto è studiato per sottolineare una delle caratteristiche fondamentali di Deadpool: è chiacchierone. Parla in continuazione e dice tutto quello che gli passa dalla testa. Ascolterete quindi anche i suoi pensieri.
Le battute che devono far ridere, lo fanno e sono piazzate molto bene nel film. Il divertimento è ai massimi livelli, si ride di gusto, a volte con le lacrime e per tutta la durata del film. 

Più Budget
Questa volta con un budget superiore hanno potuto realizzare scene action di un certo impatto. Queste si svolgono anche in strade urbane e con veicoli. Hanno potuto mettere insieme più personaggi di cui un cattivone realizzato bene in CGI (non vi dico chi).

Conclusioni
Deadpool 2, quindi, riesce nell'impresa impossibile di superare il primo irriverente primo capitolo introducendo situazioni al limite dell'inverosimile e uno strato di moralità molto profondo che si ripercuote in tutto il film e nei personaggi. Sotto tutte le risate c'è un messaggio importante che è sorprendentemente in linea con la saga degli X-Men e con tutto quello che circonda il mondo mutante.

Un piccolo post-scriptum: il film in Italia non è stato vietato ai minori. In America è vietato ai minori di 17 anni non accompagnati da adulti. In quasi tutta Europa è vietato, in Francia ai minori di 12 anni, in Germania ai minori di 16. In alcuni paesi anche ai minori di 18 anni. Se volete portare i vostri figli potete farlo, basta che non siano impressionabili da arti spezzati, teste mozzate e sangue.


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