sabato 1 settembre 2018

Ho Visto... Mission Impossible: Fallout

Torna Tom Cruise con una nuova avventura del suo franchise principe. Mission Impossible infatti è il progetto al quale si dedica con più passione e lo si nota anche nel suo modo di fare promozione e sopratutto nella sua ostentazione a girare anche le scene più pericolose.
Per Mission Impossible: Fallout è riuscito a rompersi le costole in un salto da un palazzo all'altro. Simpatica sul finale la battuta in riferimento a questo fatto.

Il Team di Ethan Hunt in Mission Impossible 6


Mission Impossible: Fallout è il sesto capitolo della saga basata sulla fortunata serie televisiva di fine anni sessanta. La saga ha vissuto di alti e bassi, le storie non sono sempre state all'altezza delle scene d'azione e per film di spionaggio è un difetto grave. Piani, azione, tradimenti, twist narrativi, rivelazioni... deve essere tutto orchestrato alla perfezione. Perché, seppure si tratti di film che si concedono gadget fantascientifici, devono essere assolutamente credibili agli occhi del pubblico.

Mission Impossible Fallout non riesce nell'impresa al 100%. Una sceneggiatura che inciampa troppe volte non gli permette di correre per tutti i 150 minuti di pellicola. Si ha l'impressione di assistere a un campionato di Formula 1 dove i piloti a ogni giro effettuano un pit-stop e c'è il commentatore che spiega in continuazione cosa accade.
Quando si corre però, il ritmo funziona ed esalta lo spettatore tra un inseguimento e un altro. Le scene di lotta, grazie a una regia efficace, sono performanti più degli inseguimenti che non spiccano per originalità, c'è anche una scena uguale già vista in Operazione UNCLE di Guy Ritchie, con piccole differenze.

Tom Cruise in Mission Impossible Fallout


Il piano del villain, seppure perfetto nelle intenzioni, si affida troppo alla risposta dei suoi antagonisti risultando fragile e sempre in bilico. E la sorpresa legata al villain (che non vi anticipo) viene inspiegabilmente svelata troppo presto.  La sceneggiatura di Christopher McQuarrie in questo pecca tantissimo, volutamente e inutilmente complessa mette in difficoltà i personaggi stessi.

Rebecca Ferguson e Tom Cruise


Mission Impossible: Fallout non incide emotivamente sullo spettatore, non portandolo mai dentro l'emotività dei personaggi che è solo accennata. I continui pit-stop e lo spiegare in continuazione cosa sta succedendo (addirittura in un scesa sono due i personaggi che spiegano la stessa cosa in modi diversi) spezza anche l'emotività del film che non decolla mai. Per questo si tratta di un film freddo e poco incisivo nella mente dello spettatore.

In definitiva Mission Impossible: Fallout perde l'occasione di alzare l'asticella dei film action peccando sul lato spionistico che ha reso famosa la serie. Si conferma un buon film d'azione e Tom Cruise il suo diamante. Resta inferiore ai primi due capitoli della saga e al precedente dal quale attinge a piene mani per lo sviluppo della trama. È sicuramente migliore del terzo e del quarto. 
Vedetelo al cinema per apprezzarne la buona regia e le belle inquadrature panoramiche.

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